Michele Rech, a noi tutti conosciuto attraverso le sue storie e i suoi disegni come Zerocalcare, ha sempre reso le battaglie sociali parte integrante del suo lavoro.

Oltre a parlare ai lettori attraverso le sue opere, condividendo con ironia la sua vita, le sue sensazioni, il senso di disagio e smarrimento nel doversi orientare attraverso le difficoltà dell’esistenza, Zerocalcare non ha mai avuto paura di rendere i suoi ideali e i suoi valori uno dei punti cardine della sua carriera di artista, accompagnando tutto questo a dei gesti concreti che non passano mai inosservato. 

Anche questa volta, infatti, il fumettista decide di fare qualcosa di concreto, dando il via ad un progetto che ha già ricevuto abbondante approvazione da lettori e non: l’apertura di un’osteria romana nel quartiere della Garbatella, con l’obiettivo di dare lavoro e supporto a donne vittime di violenza. Insieme a lui, altri tre soci che saranno le colonne portanti dell’attività: l’oste Antonello Magliari e i cuochi Antonello Abruzzese e Stefania Pinto. 

L’osteria aprirà in Piazza Sauli a settembre 2024 grazie ad una collaborazione con la Casa delle Donne Lucha y Siesta, struttura nata nel 2008 nel quartiere Tuscolano di Roma.

Ormai da 16 anni Lucha y Siesta è un punto di riferimento saldo nella realtà romana per le donne vittime di violenza e nonostante i vari tentativi di sgombero e chiusura dell’edificio, questo spazio femminista continua a resistere, seguendo le sue ospiti nel loro percorso legale, psicologico e di ricostruzione.

Oltre a questo, le volontarie si occupano di creare progetti e iniziative femministe, per sensibilizzare sulla violenza di genere e creare spazi dedicati alle donne. Grazie all’osteria, le donne ospiti della struttura avranno a disposizione un posto in cui formarsi a livello professionale, permettendogli di riprendere in mano la propria vita attraverso un nuovo lavoro. A livello gastronomico, l’Osteria offrirà, ovviamente, piatti tipici della cucina romana, con diverse influenze abruzzesi e pugliesi, portando così a tavola anche le specialità delle regioni d’origine dei due chef. 

La notizia, data da Gambero Rosso e diffusasi velocemente sui social, ha portato Zerocalcare a fare delle precisazioni sulle sue storie di Instagram: “Non sto a aprì un’osteria per evidenti lacune gastroimprenditoriali. Ho pigliato una quota in un posto che aprirà perché mi andava di contribuire e di dare una mano a un progetto che vede coinvolte amiche e amici e gente di cui mi fido”.

Quindi no, non entreremo all’Osteria Sauli trovando Zerocalcare con il cappello da chef pronto ad accoglierci, ma gli saremo comunque grati e grate di aver dato una mano, ancora una volta, nel modo giusto. 


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