Il 29 e il 30 giugno ho preso parte al 5° GRAN PRIX MODENA BADMINTON power by YOUNG presso il PalaPanini, la casa del Modena volley.
In questa competizione ci sono state gare di livello nazionale in cui si sono sfidati atleti dai 9 anni ai master oltre che ai para-atleti provenienti da tutta Italia. Tra questi la presenza dell’atleta Rosa Di marco che parteciperà alle prossime paralimpiadi a Parigi.
Arrivato al palazzetto sono stato colpito da molte installazioni dove si potevano posare rifiuti elettronici (RAEE). Ho notato i simboli dei diciassette obiettivi dell’agenda 2030 dell’ONU. Sette di questi avevano il simbolo del volano, rappresentando quelli in cui il badminton si spinge a perseguire tramite le sue manifestazioni: 3) salute e benessere, 4) istruzione di qualità, 5) parità di genere,10) riduzione delle disuguaglianze,11) città e comunità sostenibili,15) vita sulla terra, 17) partnership per gli obiettivi.
Partecipando al torneo come atleta ho potuto notare come molti di questi obbiettivi venissero seguiti. Nel badminton si può giocare partite in singolo e doppio sia contro atleti dello stesso sesso che in maniera mista, dando la possibilità di sfidarsi con atleti del sesso opposto e abbattere le barriere di differenza.
L’impegno nel rendere fruibile il palazzetto a persone con disabilità mostrando la possibilità che dà il badminton a chi ha differenze motorie. Infine, la presenza di atleti di altre nazionalità ha permesso di creare un ambiente multietnico ed estremamente sociale.
Alla “tavola rotonda”, come è stata chiamata la conferenza sulla sostenibilità, sono intervenuti il presidente della Federazione italiana Badminton Carlo Beninati, il presidente dell’ASD Modena Badminton Marco Tarabusi, il responsabile Ufficio Sport e Giovani Comune di Modena Giovanna Rondinone, il Direttore Generale di Erion WEEE Giorgio Arienti, il responsabile della comunicazione UISP Modena Alessandro Trebbi, Luca Sitta della Direzione Servizi Ambientali Area Modena del Gruppo Hera, il segretario generale della Federazione italiana badminton Giovanni Esposito, e il presidente della Confederazione Badminton Europea Sven Serrè.
Sentirli parlare mi ha dato modo di capire come si stia cercando di utilizzare sempre di più lo sport come mezzo di inclusione, socialità e sostenibilità. Puntando a migliorare l’economia circolare, e ad utilizzare il torneo per poter riciclare i piccoli RAEE, cercando di ridurre al minimo l’uso e lo spreco di plastica, regalando nel pacco gara una borraccia d’acciaio per bere durante le gare. Le medaglie stesse sono state fatte con pezzi di legno presi da alberi caduti e ritagliati a mano con una forma tonda, così per ricordarci sempre della spinta ambientale di questo torneo, come detto dall’organizzatrice Anizette Cabiles, allenatrice del Modena badminton.
Le parole di Giovanni Esposito sono state importanti per vedere come la federazione, attraverso il presidente e il consiglio federale, stia cercando di promuovere la sostenibilità nell’agenda della federazione per i tornei sul territorio nazionale. Utilizzando una strategia che va dal basso verso l’alto (Bottom–up) che risulta essere faticosa, in quanto bisogna organizzare le società dilettantistiche e professionistiche di questo progetto, le istituzioni politiche nazionali e internazionali per scrivere le linee guida per far cambiare comportamenti riguardo il riciclo.
La sostenibilità non deve essere usata solo come strategia ma come pianificazione e per questo il coinvolgimento degli stakeholder è diventato fondamentale per riuscire a raggiungere il climax scelto ovvero i 17 punti dell’agenda 2030.
Riuscendo a creare una sostenibilità non solo ambientale ma anche sociale. Puntando sul far capire l’impatto del cambiamento climatico ai ragazzi e alle famiglie per poter continuare a praticare sport all’aperto e in ambienti sani e sull’accessibilità cercando il coinvolgimento di chiunque vuole mettersi alla prova in questo sport.
Esposito conclude dicendo che deve esistere “only the word sustenability” e che deve includere solo partner che seguono realmente la produzione sostenibile e che non fanno “greenwashing” per guadagnare sui problemi dell’ambiente.
Giorgio Arienti e Luca Sitta, direttori di due aziende che si occupano dello smaltimento di rifiuti e di servizi per l’ambiente, hanno raccontato la loro esperienza e hanno permesso di far vedere come si sta cercando di rendere sempre di più le città sviluppate sul riciclo. Non solo per la pulizia ambientale ma soprattutto per il riutilizzo di componenti importanti per la nostra vita quotidiana.
Riciclare i RAEE (telefoni, batterie, lavatrici, etc..) nella maniera opportuna, buttandoli negli appositi secchioni o nelle isole ecologiche può permettere a queste aziende di dare una nuova vita a questi materiali e rimetterli in commercio o donandoli alle famiglie che ne hanno bisogno. Oppure di smontarli e riottenere dai rifiuti nuovi materiali che possono essere riutilizzati per altri apparecchi elettronici. In chiusura, hanno discusso di come bisogna risolvere i problemi ambientali non solo per gli altri animali ma soprattutto per il benessere della nostra specie e per questo il riciclo di tutti i materiali è uno dei passi da fare per ridurre l’impatto del cambiamento climatico.
Gli interventi di Giovanna Rondinone e Alessandro Trebbi ci fanno notare come il comune di Modena e le associazioni sportive del territorio seguono questi obiettivi, cercando di supportare uno sviluppo sostenibile della città. Tramite una serie di campagne che servono a sensibilizzare i cittadini e residenti. Queste si vedono nelle strade della città, partendo da una pulizia a cartelli informativi sull’importanza anche del riciclo di mozziconi di sigarette che li permette di trasformare in altri prodotti. Puntando il più possibile ad un economia circolare.
Anche in ambito sociale il loro impegno è molto evidente nel creare una città fruibile a tutti, proporre aree, per eventi, con il trasporto pubblico vicino che permettono di ridurre l’uso delle macchine.
Lo sviluppo di eventi sportivi come questo mostrano l’impegno di Modena e dei modenesi per una maggiore inclusione e parità di genere così da ridurre le disuguaglianze tra i cittadini.
Infine, le parole del presidente europeo di Badminton Sven Serrè ci ha fatto capire che questo movimento sostenibile si sta sempre di più espandendo in tutta Europa, portando il badminton a sport promotore di una sostenibilità circolare.
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